Estratto dal libro “Ti ricevo” di Elena Farinelli
“Un insegnamento che ho appreso e sperimentato nel mio cammino è stato la consapevolezza che per poter cambiare veramente qualcosa, dal profondo, ed operare una trasformazione autentica, è necessario prima fare spazio, accogliere, accettare tutto ciò che è: noi stessi, una situazione, quello che ci accade, ciò che vorremmo cambiare o che non ci piace.
Lasciare che sia. Abbracciarlo. Abbracciarci.
Non opporre resistenza, ma aprirsi all’ascolto, a vedere, riconoscere senza identificarci in quello che vediamo: prenderne atto, semplicemente esserne un testimone e poi, lasciarlo andare, scorrere, guardare oltre, cambiare la prospettiva.
E nutrire nel Cuore la certezza che da ogni situazione, per noi, scaturirà solo il Bene. Che tutto può trasformarsi alla luce della comprensione.
All’inizio ho vissuto questa presa di coscienza come un paradosso inconcepibile: formata ad un modello logico e razionale, continuavo a lottare con violenza ed ostinazione ciò che non mi piaceva di me, della realtà in cui vivevo, delle situazioni che si presentavano, dei miei pensieri, delle mie “ombre”.
Combattevo, andavo contro, non potevo “arrendermi”, subire, uscirne sconfitta.
Non mollavo la presa un istante.
La situazione non cambiava, anzi si rafforzava, poiché la mia energia si stava focalizzando su quello che io non volevo.
È stato commovente, invece, fare esperienza del fatto che accoglierci e prenderci così come siamo è il presupposto fondamentale per operare la vera trasformazione, quella autentica, quella duratura.
Ci tormentiamo con sensi di colpa, paure, insicurezze, giudizi, pensieri su come dovremmo o non dovremmo essere. Ci identifichiamo con il nostro corpo, le cose che facciamo, i risultati che raggiungiamo, con i nostri pensieri, emozioni, paure, insicurezze, con il nostro dolore. Ma non siamo nulla di tutto questo: noi siamo Pura Coscienza, semplicemente Siamo.
Non possiamo cambiare ciò che prima non abbiamo accolto ed accettato.
Questo non significa sedersi, non fare nulla, sentirsi impotenti e non agire: tutt’altro.
È piuttosto mollare la presa dalla nostra ostinazione a volere che le cose siano perfettamente ed esattamente come le vogliamo noi, lasciarci andare e tornare ad essere Presenti a noi stessi, a questo momento, ascoltare, lasciare che sia. Comprendere il messaggio. Sentire la Vita che ci riempie, ci sostiene e con una rinnovata freschezza ricominciare a fluire.
È scorrere, invece di voler prepotentemente risalire la corrente, con l’intenzione interiore focalizzata su chi scegliamo di Essere e su ciò che vogliamo manifestare nel mondo.
Il fiume sa come arrivare al mare e non vuole altro che essere se stesso…..
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Frammento estratto dal libro “Ti Ricevo” © Elena Farinelli
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